C'era un tempo in cui ho rischiato di perdere la persona più importante della mia vita: mio fratello Marco. Avevo solo 22 anni quando un terribile incidente ha minacciato di strapparcelo via. È in quel momento di puro terrore e disperazione che ho compreso il vero significato di speranza, grazie all'incredibile generosità di persone che mai avrei potuto incontrare. Persone che, con un gesto tanto semplice quanto profondo, hanno donato il loro sangue per salvare Marco. E con lui, hanno salvato una parte di me. Da quel giorno, mi sono promessa di fare lo stesso per gli altri. Donare sangue è diventato il mio modo personale di rendere al mondo un po' di quella speranza che mi è stata data. Ogni volta che mi siedo su quella sedia, chiudo gli occhi e penso: 'In questo momento, sto aiutando qualcuno. In questo preciso istante, potrei stare salvando un'altra famiglia dallo strazio che abbiamo provato noi.' E questa consapevolezza mi riempie di un calore indescrivibile. So bene che il pensiero di donare sangue può sembrare spaventoso o scomodo a molti, ma vi assicuro che la realtà è tutt'altra. È un momento di pace, di riflessione, di connessione profonda con l'umanità. È il mio modo di dire al mondo che, nonostante tutto, esiste ancora bontà, esiste ancora amore. Vi invito a considerare questa possibilità. A pensare che, con un gesto così piccolo, potreste cambiare la vita di qualcuno in meglio. Perché se c'è una cosa che ho imparato da quella terribile esperienza, è che la vita è incredibilmente preziosa, e abbiamo il potere di proteggerla, di celebrarla, donando una parte di noi stessi. Per Marco, per me, per tutti noi.

Elena